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tumore
del cavo orale

Il tumore della bocca è una forma tumorale parecchio aggressiva e subdola che va necessariamente diagnosticata nelle fasi iniziali per poter essere curata con efficacia.

Nelle sue forme iniziali essa è quasi sempre asintomatica, questa è una delle cause che portano a formulare diagnosi tardive con gravi ripercussioni sulla possibilità di guarigione del paziente.

In generale il tumore della bocca si manifesta, nelle sue forme iniziali in modo quasi sempre asintomatico e ciò rappresenta il vero problema. Questo ovviamente non deve ingenerare attacchi di panico, ma motivare le persone alla prevenzione. Le visite di prevenzione sono rivolte a tutti quei soggetti che pensano di essere sani. 

Il cancro orale è facilmente confondibile con le comuni innocue malattie della bocca e purtroppo è frequente per gli specialisti diagnosticare il cancro orale in una fase avanzata. Questo perché presenta di solito una crescita lenta e quasi indolore e sovente i pazienti ignorano che in bocca si possono sviluppare dei tumori maligni. Quindi anche se vedono o sentono una macchia bianca o rossa un rigonfiamento o una ferita, se il dolore non è particolarmente fastidioso, non si preoccupano, e lo attribuiscono a cause molto più banali.

Tipicamente il cancro orale è anticipato da lesioni precancerose (o potenzialmente maligne) ossia “preparative” al tumore vero e proprio. Queste lesioni hanno gli stessi fattori di rischio del tumore e rappresentano dei campanelli di allarme importantissimi. 

Una lesione precancerosa, o tumorale in stadio precoce, può manifestarsi generalmente come un’alterazione di forma e/o colore all’interno della bocca, o placche di colore bianco o rosso, mentre per alterazioni di volume si intendono ulcerazioni (mancanze di tessuto) che non tendono a guarire, oppure aumenti di volume (escrescenze). Tutte queste manifestazioni possono colpire qualunque distretto della bocca quindi labbra, guancia, lingua, gengive, palato duro e palato molle. Quasi mai queste manifestazioni sono associate a dolore o bruciore.

In medicina orale c’è una “regola aurea”: è degna di approfondimento una qualunque lesione che permanga nella bocca per più di 15 giorni senza guarire spontaneamente una volta rimosse le possibili cause. 

È importante in questa fase non farsi prendere dall’ansia ma neanche minimizzare la cosa, facendo passare mesi, perché nel mal augurato caso di una patologia tumorale, questo lasso di tempo potrebbe essere determinante per la risoluzione del problema. È importante parlarne con il medico curante e successivamente rivolgersi il prima possibile ad uno specialista Otorinolaringoiatra

I numeri del tumore del cavo orale

Ogni anno si registrano circa 8.000 nuovi casi di tumore del cavo orale. La sua incidenza è in aumento ma un’adeguata prevenzione e soprattutto una diagnosi precoce sono l’unico strumento di cura, capaci di garantire uno standard di sopravvivenza dell’80%. 

I dati ECIS (European Cancer Information System) per il 2020 pongono il cancro orale tra i primi 20 tumori maligni che affliggono la popolazione europea, in Italia siamo al 15° posto per gli uomini con una incidenza che varia tra le regioni dal 7,5 all’11,5 e al 18° posto per le donne con una incidenza che varia dal 3,7 al 4,6 per 100.000 abitanti/anno. 

Colpisce prevalentemente gli uomini con un rapporto uomo donna di 2:1 e prevalentemente dopo i 50 anni con i picchi maggiori tra i 60 e i 70 anni. 

Tuttavia i giovani non ne sono affatto esclusi. I tassi di sopravvivenza globale a 5 anni sono attualmente intorno al 50-60% , però la prognosi diminuisce se la diagnosi è tardiva.

I fattori di rischio

Sono il fumo di qualsiasi genere (sigaretta sigaro e pipa) e il consumo quotidiano e regolare di alcolici al di sopra di una certa soglia (il rischio è ancora maggiore se fumo e alcol si sommano). 

Si aggiungono la scadente salute della bocca e dei denti comprese le protesi dentarie inadeguate e la cattiva igiene orale e le diete povere di frutta e verdura e comunque suscettibili di provocare carenze vitaminiche e di ferro. 

E’ dimostrato che alcuni sottotipi di Papilloma Virus (HPV) sono responsabili di un certo numero di carcinomi dell’orofaringe (lingua posteriore, tonsille e la parte della faringe in continuità con la cavità orale) ma non si esclude che possano giocare un ruolo anche per il confinante cancro orale. Sono a rischio poi i pazienti immunodepressi o sottoposti a terapie immunosoppressive e quelli portatori di malattie infiammatorie croniche della mucosa orale. Non sono poi da sottovalutare le precancerosi orali (Leucoplachie e Lichen), che sono il risultato della azione nociva dei fattori di rischio e sono da considerarsi ´sentinelle´ (2% della popolazione adulta). 

L’infezione da HPV, soprattutto HPV16 (presente nel 90% delle neoplasie HPV correlate), può essere alla base di neoplasie orofaringee, anche quando non coesistono i comuni fattori di rischio (fumo o alcol). E’ infatti noto come questo tipo di neoplasie HPV correlate tendano a manifestarsi in soggetti più giovani, non esposti a fumo o alcol, e con una storia di partner sessuali multipli.

La migliore prevenzione è evitare comportamenti sessuali a rischio.

La popolazione più a rischio

Più tipicamente l’uomo dai 40 anni in su con attitudine al fumo e all’alcool. Un tempo il numero di casi nei maschi era 6 volte superiore rispetto che nelle donne. Oggi questo rapporto si è dimezzato in quanto anche il sesso femminile mostra una maggiore attitudine al consumo di fumo e alcool.
I fumatori potranno andare incontro non solo al tumore al polmone, ma anche a neoplasie che coinvolgono cavo orale e laringe e il rischio è più alto per chi inizia a fumare già in giovane età.

I giovani sono un’altra fascia di popolazione più a rischio di sviluppare lesioni pretumorali nel corso della vita che con il passare del tempo possono trasformarsi in tumori del cavo orale e laringe: il nemico numero 1 è il Papilloma Virus, che si può trasmettere per via sessuale interessando il cavo orale (sesso orale). Se non diagnosticate per tempo, le lesioni possono trasformarsi in tumori, con tutto quello che ne consegue.

Prevenire il tumore della bocca

Il primo consiglio è eliminare l’attitudine al fumo e all’abuso di alcolici e superalcolici. 

Una corretta igiene orale, porre particolare attenzione all’alimentazione e regolari controlli dal proprio odontoiatra (o medico dentista di fiducia) favoriscono certamente il mantenimento di un corretto stato di salute della bocca. 

E’ consigliata anche particolare prudenza nei rapporti orogenitali non protetti con partner multipli dato che la letteratura recente ha evidenziato un preoccupante aumento dei tumori orali nei giovani (18-30 anni) che potrebbe essere dovuto alle pratiche del sesso orale e conseguente ruolo causale dell’HPV. 

Generalmente i dentisti consigliano di fare una visita di prevenzione, presso un Centro di prevenzione o presso il proprio odontoiatra curante, a partire dai 40 anni di età, soprattutto in caso di pazienti fumatori o che consumano regolarmente alcool. In particolare per questi soggetti sarebbe opportuno fare un controllo stomatologico (per le mucose del cavo orale) almeno una volta all’anno, ancor più in caso di pazienti con i fattori di rischio prima elencati o in caso di preesistenti condizioni potenzialmente maligne come il lichen planus orale. Pazienti non fumatori, non avvezzi all’alcol e con una buona igiene orale possono fare controlli stomatologici anche con cadenza biennale.

Per difendersi efficacemente dal tumore della bocca

  1. Sapere che il tumore della bocca esiste (non ci si difende da una malattia di cui non si conosce l’esistenza) 
  2. Conoscere e applicare i corretti stili di vita (no fumo, non eccedere con gli alcolici, dieta equilibrata non iperproteica e ricca di frutta e verdura)
  3. Praticare e mantenere, durante tutta la vita, una corretta igiene domiciliare e sottoporsi periodicamente alle necessarie cure odontoiatriche 
  4. Praticare un periodico autoesame della bocca; se si intercettano lesioni (qualunque lesione sospetta cioè una macchia bianca o rossa rigonfiamento o ferita che non guarisce in 15 giorni) richiedere una visita al proprio Odontoiatra o rivolgersi ad un reparto di Odontostomatologia del più vicino ospedale. 
  5. Se si appartiene ad un gruppo a rischio bisogna sottoporsi ad una visita annuale di prevenzione. 
  6. Se viene riscontrata una precancerosi bisogna affidarsi alle indicazioni dello Specialista che consiglierà un percorso personalizzato di sorveglianza e/o cura

I sintomi del tumore del cavo orale

I sintomi iniziali quasi mai sono evidenti al paziente rappresentando un problema, essendo spesso causa di ritardo nella diagnosi della malattia stessa.  Solo con le visite di prevenzione si possono individuare lesioni precancerose o tumorali in fase iniziale.

La diagnosi precoce

Nel caso in cui sia possibile fare diagnosi precoce, i pazienti a 5 anni dal trattamento attuato e quindi dalla diagnosi, nel circa il 90% dei casi guariscono completamente e senza alterazioni sostanziali della propria qualità vita. Quando si intercetta il problema tardivamente le percentuali di sopravvivenza a 5 anni scendono drammaticamente sotto il 50% circa, e coloro che sopravvivono hanno molte problematiche in azioni semplici e routinarie come parlare e mangiare, ad esempio. Le conseguenze di una diagnosi tardiva sono piuttosto serie, per la cura sono necessarie terapie impegnative che associano la chirurgia alla chemioterapia alla radioterapia»

L’associazione è qui per aiutarti

Grazie ai presidi distribuiti sul territorio piemontese, l’Associazione eroga attraverso i suoi medici visite per la prevenzione del tumore del colon retto, dell’apparato urinario, dell’apparato urogenitale maschile, dell’apparato respiratorio, del cavo orale, naso gola laringe, della cute, e visite di prevenzione primaria con il Nutrizionista e il Chinesiologo. Per prenotare telefonicamente devi essere sostenitore.

Diagnosi e cura: le novità

Oggi si hanno ulteriori strumenti di supporto per i casi dubbi: apparecchiature che permettono, attraverso la naturale fluorescenza dei tessuti, di individuare possibili lesioni della mucosa prima che diventino visibili ad occhio nudo. Quando ci sono lesioni dubbie o i clinici hanno la necessità di diagnosi certa, la biopsia incisionale rappresenta ad oggi ancora l’esame più utile. Questi strumenti possono aiutare il medico ad individuare casi da afferire ad un centro di patologia orale per gli approfondimenti del caso. 

Nonostante il progredire della tecnologia medica l’aspetto veramente fondamentale per la gestione di questo tumore è pervenire ad una diagnosi precoce della malattia, perciò la cosa più importante è fare una visita di prevenzione con un patologo orale che saprà valutare lo stato delle mucose

Giovani e sesso orale 

Il Papillomavirus può essere la causa del tumore della bocca

Evidenze scientifiche hanno dimostrato che il Papillomavirus (Hpv), il virus che si trasmette tra le persone attraverso rapporti sessuali, è responsabile di diversi tumori, tra i quali anche il tumore della bocca.  La presenza di questo virus è frequentemente riscontrabile a livello genitale e perianale, il contatto prolungato tra l’epitelio genitale e l’epitelio oro-faringeo che si verifica mediante il sesso orale può favorire il passaggio del virus da un soggetto ad un altro. 

Poiché quindi l’Hpv è stato identificato come uno dei fattori di rischio anche del cancro della bocca, possiamo affermare che questa pratica possa essere responsabile dell’insorgenza di alcune forme pre-tumorali e tumorali del cavo orale.

LA PREVENZIONE  

In generale è consigliabile ridurre, nell’arco della vita, il numero di partner con cui si hanno rapporti sessuali di tipo orale ed evitare i rapporti sessuali non protetti con partner occasionali. Soprattutto i ragazzi sembrerebbero mostrare un maggior rischio di contagio da Hpv. Sicuramente è consigliabile vaccinarsi. Un’importante campagna di informazione è stata fatta negli ultimi anni in Italia a favore della vaccinazione contro il Papillomavirus. Un tempo il vaccino era rivolto e consigliato solo alle ragazze verso i 12 anni di età mentre adesso si consiglia anche nei pazienti maschi. Con una buona copertura della popolazione ci si attende una diminuzione sostanziale dei casi di malattia.

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